Antica Bottega di Felice – MA OGNI VOLTA CHE RIDE, MI INNAMORO IO

Antica Bottega di Felice    –    MA OGNI VOLTA CHE RIDE, MI INNAMORO IO

Uomini dritti e di lungo corso definirebbero “d’altri tempi” l’atmosfera vivida e sfumata di questo ristorante, senz’altro non cadendo in errore. Sorta pochi anni fa dalle ceneri dello storico banco di salumi e formaggi omonimo che, dall’inizio degli anni ’60, campeggiava all’interno del Mercato Coperto  (storico mercato centrale cittadino, ormai chiuso, il cui selvaggio profumo di passato capace di aprire immaginifici orizzonti nelle narici di noi bambini non riuscirò –ahimé- mai a descrivervi pienamente), l’Antica Bottega di Felice mantiene fiera la sua aria di passato e tradizione.

Gli interni sono caldi, intimi e ospitali, tutto è ocra, rosso mattone e giallo pallido, I legni, scurissimi, si rendono ideale contraltare per i grandi quadri bianchi e neri che si stagliano dai muri; all’esterno il mite dehor si affaccia su una fresca e caratteristica via bohemienne profondamente viva e al riparo d’occhi indiscreti (Via Ponte Marino), proprio di fronte a un economico negozietto vintage, brillante di collane, bracciali, chincaglierie varie, nonché di camicie di improbabili taglie e abiti d’ancor più improbabile taglio, dai quali trarre sicura ispirazione durante il pasto.

La cucina urla al mondo tutta la bontà della tradizione romagnola: ovunque è un trionfo di  affettati e scquaqueroni, di ciccioli e mortadelle, di cappelletti e strozzapreti, di piadine e carni girigliate. Discorso a sé merita Il filetto di manzo. Inesorabile, primitivo, lento e lussurioso come un blues di Muddy Waters, ad ogni morso, ad ogni pezzo che si scioglierà nella bocca, vi sentirete proiettati su binari di estasiato e oblio, dimentichi di ogni accumulata preoccupazione. Da provare assolutamente.

La cantina è eccellente, la varietà di caffè abbondante e di qualità, il personale affabile, variopinto e sorridente. Il proprietario è loquace, preparato, esperto d’automobili d’epoca nonché abile conversatore notturno dalle cui malie, una volta sazi e appagati a dovere, a malincuore vi strapperete, già pregustando l’inevitabile ritorno.

Come arrivare

A piedi: 10 minuti dalla stazione ferroviaria
In autobus: tutte le linee che fermano nei pressi del centro storico
In auto: l'osteria si trova in zona a traffico limitato, i parcheggi più vicini sono in Piazza Mameli e Piazza Anastagi

 

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Classe 1985. Laureato in Filosofia prima, e in Economia e Gestione delle Arti e delle Attività Culturali poi. Appassionato amante di poesia e di musica, viaggiatore tornato, pavido, godereccio, senza futuro.