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Rocca Brancalone – Mura che nascondono, mura che proteggono …
In certi momenti non importa quanto grande o piccola sia la tua città, senti solo il bisogno di fuggire da macchine, rumori, semafori, biciclette da schivare, e ritagliarti un angolo in cui poterti muovere liberamente, con la testa e con il corpo. Sebbene per me questo spazio abbia sempre coinciso con il mare, in tutte le sue sfaccettature e sfumature, ci sono momenti in cui il bisogno si fa più immediato e improvviso, volte in cui un incontro non può aspettare o, semplicemente, pomeriggi in cui sai che devi studiare ma non hai voglia di nasconderti al chiuso di una biblioteca quando la primavera inizia a farsi sentire … e in tutti questi momenti la “Rocca” è lì, pronta ad abbracciarti tra le sue mura.
Più raccolta rispetto ai giardini pubblici, a un passo dal cuore della città e ai piedi del quartiere Darsena, imponente nella sua illuminazione notturna sembra salutarmi nelle notti d’inverno quando le strade, abitate solo dagli ultimi nottambuli, si svuotano di ogni suono e certi luoghi della tua città acquistano un’aria diversa e più intima.
Un edificio che, come tanti altri elementi che emergeranno scoprendo Ravenna, segna un ponte immaginario tra questa città e la sua non lontana cugina, Venezia.
Costruita sotto il dominio veneziano nel XV secolo, ha sempre avuto prevalentemente la funzione di difendere la città sul suo lato nord orientale. Anche l’origine del nome, a proposito del quale non si è mai giunti ad un accordo univoco, stringe un forte legame tra Ravenna e Venezia. Personalmente l’ipotesi che più mi affascina ha legami linguistici e analizza l’etimologia del nome: si scompone infatti la parola in “branca” e “leone” creando in questo modo un rimando al leone veneziano di San Marco (e per di più bisogna ricordare che in seguito anche la nostra città acquisì come simbolo proprio il leone). Questa ipotesi, inoltre, possiamo confermarla anche osservando l’altorilievo situato all’ingresso della Rocca (la Torre della Cappella) che raffigura il tipico leone alato veneziano.
È all’interno di quelle mura, che imponenti salutano la città, che con gli anni si è ricreato un luogo di ritrovo per molti, dalle famiglie con bambini saltellanti tra i giochi, ai ragazzi più giovani liberi di sperimentare qualche acrobazia con funi e funamboli.
Il momento più felice e vivo è, come si può ben immaginare, quello della primavera quando l’erba si colora del bianco delle margherite che sembrano aspettare coppiette innamorate o giovani universitari stendersi sul prato fino al tramonto.
Con l’estate il bar al centro del parco inizia ad animarsi: vecchietti che giocano a carte o ragazzi che si ritrovano per una birra e qualche chiacchiera notturna. Infine, da giugno a settembre, la Rocca ospita una delle iniziative che, a mio parere, ogni città o paesino dovrebbe proporre e difendere: il cinema estivo. Ricordo fin da piccola lo stupore di vedere, all’aria aperta, il mega schermo davanti a me, le luci proiettate e le voci che piano piano conquistavano tutto lo spazio circostante. La programmazione è inoltre molto valida e varia: si ripropongono i film dell’inverno spaziando dai cartoni animati per i più piccoli ai titoli di un cinema d’autore più ricercato. Insomma, ce n’è per tutti i gusti: da chi vuole godersi un bel film assaporando l’aria estiva (con l’aggiunta di qualche zanzara di palude che nella nostra città non può mancare!!), a chi vuole farsi cullare dal sole e dal profumo di margherite. E la città è fuori ad aspettarti.
Come arrivare
Via Rocca Brancaleone
Ravenna
A piedi: 10 minuti dalla stazione ferroviaria
In autobus: Linee 2, 3, 5, 90, 141
In auto: è presente un parcheggio gratuito nell'area della rocca
Ingresso
L'ingresso alla rocca è gratuito.
L'accesso alle proiezioni cinematografiche prevede il pagamento di un biglietto.
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