Già da quando s’imbocca via Mordani sembra di entrare in un’altra epoca. La strada stretta di sanpietrini lisci curva leggermente verso destra e il retro delle case antiche e rovinate sembrano accompagnarti in una Roma degli anni sessanta.

Il locale non è molto grande, una ventina di posti a sedere all’interno e altrettanti all’esterno, le pareti come i tavoli sono di un colore chiaro che conferiscono un’atmosfera accogliente e rilassata anche quando il Cabiria è gremito di avventori. Il servizio al tavolo come al bancone è rapido simpatico e il sorriso di Serena, la proprietaria vi guiderà attraverso il piccolo e affollato locale in cerca di un tavolo libero che nascosto dalla gente non avevate visto.

Al Cabiria si va per l’aperitivo con la sua ampia scelta di vini o a cena per gustarsi un hamburger di Chianina che più di una volta ho fatto fatica a finire tanto era abbondante , o semplicemente dopo cena per una buona birra o un cocktail alla frutta. Per i palati più fini anche la scelta dei superalcolici è vasta e l’abile barman Mauro vi saprà condurre tra i sapori mediterranei di un gin importato dalla Spagna o in quelli di un rum di qualche isola persa in mezzo ai Caraibi.

Ma il Cabiria non è solo questo, si organizzano incontri culturali come Aperitivi e Poesia in collaborazione con l’Acciughino e il Passatelli, concerti dal vivo e molto altro, quindi non vi stupite se siete usciti per una tranquilla birra con un vostro amico e capitate nel mezzo di un’esposizione di pop art.

Negli anni per noi del luogo è diventato un punto di riferimento, un angolo nascosto e prezioso nel cuore di Ravenna dove trovare rifugio nelle serate autunnali che precedono l’arrivo del freddo, perché nelle notti al Cabiria, come in quelle del film di Fellini a cui è ispirato, si trova la gioia di vivere e di stare bene in compagnia.

E non è finita qui, se si continua a camminare per via Mordani altri venti metri s’incontra La Corte Cabiria, il raffinato ristorante aperto da qualche anno nel chiostro che dà sul retro del bar.