La vecchia signora o Basilica di Sant’Agata Maggiore

La vecchia signora o Basilica di Sant’Agata Maggiore

La Basilica di Sant'Agata si trova circa a metà di Via Mazzini, la strada pedonale che dal Borgo di San Rocco entra nel cuore della città.
Sorella maggiore di altre due chiese dedicate alla Santa andate perdute nel tardo medioevo, la sua costruzione risale all'inizio del V secolo, e il suo aspetto attuale è dovuto alle ristrutturazioni avvenute al principio del Novecento, che hanno ripristinato le sue forme originali di stile paleocristiano.
La facciata è frutto anch'essa di restauri avvenuti nel XX secolo e il suo sorriso ampio e luminoso è dovuto al protiro installato nel 1913 e proveniente dalla ex chiesa di San Nicolò.

L'interno della Basilica, suddiviso in tre navate, è spoglio di decorazioni, a parte alcuni reperti ritrovati negli scavi di inizio '900 e il crocifisso appeso nell'abside. Le due serie da dieci colonne che adornano la navata principale sono di epoche diverse e molto diseguali fra loro, e rompono in modo elegante l'austerità della chiesa. Al fondo di ciascuna delle due navate laterali sono posti gli altari, rispettivamente della Patrona della Basilica e della Madonna del Buon Consiglio.

Il giardino, una volta cimitero e un tempo adornato con una pavimentazione risalente all'epoca della sua costruzione, era coperto da un quadriportico di cui rimangono solo alcuni resti di colonne, dato che fu demolito durante il Rinascimento per lasciare posto alla costruzione della torre campanaria.
Nonostante la sua veneranda età, Sant'Agata ne ha viste di tutti i colori: è sopravvissuta al terremoto del 1688, in cui subì danni all'abside perdendo quasi completamente l'affresco rinascimentale che lo adornava, e ha resistito ai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, dove purtroppo l'abside venne totalmente distrutta.
Da sempre ho associato questa chiesa a una vecchia signora dal passo pesante e dagli abiti semplici che assieme al suo fedele compagno, la torre campanaria, osserva la vita quotidiana del centro della mia città. Ed è proprio perché mi guarda ogni volta che passo in bicicletta da Via Mazzini per andare a visitare i miei nonni, che provo una sorta di affetto per questa Basilica che da tempi immemori qui risiede paziente e impassibile al lento scorrere del tempo.

sant'agata maggiore ravenna

Come arrivare

A piedi: 15 minuti dalla stazione ferroviaria
In autobus: la fermata più vicina è Piazza Caduti per la Libertà
In auto: è possibile parcheggiare in Largo Firenze

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Nato negli anni ottanta a Ravenna, in seguito a studi classici viene imprigionato a Bologna in una laurea magistrale in Economia dalla quale scappa verso la Spagna, dove gestisce una sala di concerti per diversi anni. Incurabile migratore durante i mesi invernali, si ciba di libri, musica e cappelletti. Ama i grandi spazi aperti come oceani, montagne e deserti, permaloso per natura, può diventare aggressivo se rinchiuso entro mura domestiche alle quali predilige amache e tende. Classificato dagli studiosi come specie in via d’estinzione.