Invader – L’invasione spaziale di Ravenna

Invader – L’invasione spaziale di Ravenna

Wave I

“Guarda lì, cos'è quello?”
“... boh! Prima non c'era però, vero?”
“No … mai visto...
Guarda, un altro! Ma che diavolo è??”

L'invasione è iniziata.

Qualcuno forse ne aveva già sentito parlare, i più non sapevano nemmeno chi fosse, di certo oggi a Ravenna tutti conoscono Invader e il suo progetto di scala mondiale Space Invaders.

Il progetto di installazione è partito a Parigi, città dell'artista, nel 1998 per poi espandersi in tutto il mondo contagiando le città di arte e colore.
Invader, che opera sempre nascosto da una maschera, individua aree densamente popolate e le invade con opere in mosaico formate da tessere in ceramica estremamente resistenti agli agenti atmosferici.
Le opere si ispirano ai personaggi del videogame anni '80 Space Invaders, piccoli esserini fatti di pixel a bassa risoluzione e pertanto particolarmente adatti alla trasposizione con la tecnica del mosaico.
Oggi il repertorio di creature installate da Invader include anche personaggi che si distaccano da quelli inventati da Taito come alberi, sirene, fiori e nel caso di Ravenna anche i celebri Giustiano e Teodora.

Ma qual è lo scopo dell'invasione?
Come racconta lo stesso Invader in un'intervista, il progetto di invasione mira a liberare l'arte da tutto ciò che tende ad alienarla, come talvolta fanno musei e istituzioni.
E' un'opera in movimento, in cui vengono creati continuamente nuovi pezzi, generalmente posizionati nei punti nevralgici della città con l'obiettivo di sorprendere continuamente il suo pubblico.
E' anche un progetto in cui si dà vita e libertà agli Space Invaders, facendoli uscire dalla schermata del videogame e portandoli per le strade del mondo.

Wave II

“C'è anche Teodora!”

Invader è tornato.

Molte città sono state invase prima di Ravenna e davvero c'è da chiedersi come mai abbia atteso così a lungo prima di sbarcare nella capitale mondiale del mosaico! Non poteva esserci luogo più adatto della nostra città per questa forma di contemporanea street art musiva.

Infatti nel 2015, ad appena un anno dalla sua prima invasione, Invader torna  a liberare le sue creature sui muri di Ravenna. La seconda 'Wave' (ondata) rivela una maggiore consapevolezza dell'artista delle bellezze della città, non a casop porta con sé per la nuova invasione i ritratti di Teodora e Giustiniano, colombine che si abbeverano, alberelli del tutto identici a quelli di alcuni giardini cittadini.
Anche l'opera che gli è stata ufficialmente commissionata e che è collocata all'ingresso del Mar richiama il magico cielo stellato di Galla Placidia.

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A 14 anni era già alto un metro e novanta. Caratteristica che gli vale il soprannome con cui è conosciuto da tutti: il Giga. Appassionato di disegno tecnico e informatica, si iscrive all'università ma la profonda avversione per gli obblighi istituzionali lo portano ad abbandonarla velocemente e a dedicarsi, quasi inconsapevolmente, al mestiere di famiglia, l’oreficeria. Oltre a creare gioielli e gestire l’azienda familiare, è amante della natura e della buona compagnia: si rilassa facendo lunghe pedalate in bicicletta attraverso strade inesplorate, immergendosi in acqua appena ne ha l’occasione, impressionando la realtà sulla sua Nikon e visitando nuovi mondi con la sua amata.